Nobili Napoletani

BORBONE


Stemma reale della dinastia Borbone di Francia

I Borbone sono una delle più importanti e antiche case regnanti in Europa.

Di origine francese, la famiglia è un ramo cadetto dell'antichissima dinastia dei Capetingi, che in seguito all'estinzione degli altri rami ereditò il trono di Francia nel 1589.

Dal XVI secolo i suoi esponenti hanno occupato, oltre a quello di Francia (1589-1792, 1814-1830 e 1830-1848) e di Navarra (1589-1791), anche i troni del Regno di Spagna (1700-1808, 1813-1868, 1874-1931, 1975-oggi), del Regno di Napoli (1734-1799, 1799-1806 e 1815-1816), del Regno di Sicilia (1700-1713, 1735-1816), del Regno delle Due Sicilie (1816-1861), del Regno d'Etruria (1801-1807), del Ducato di Parma e Piacenza (1731-1735, 1748-1802 e 1847-1859), del Ducato di Lucca (1815-1847) e del Granducato del Lussemburgo (1964-oggi).

Alla famiglia dei Borbone appartengono anche personaggi di grande rilevanza storica. Su tutti, vanno ricordati Luigi XIV di Francia, noto come il Re Sole, Filippo V di Spagna, Carlo III di Spagna e Ferdinando delle Due Sicilie.

Attualmente, i Borbone reggono i troni di Spagna e del Lussemburgo.



Storia della dinastia in Francia

Borbonese

Il suo nome deriva dal feudo di Bourbon-l'Archambault che il capostipite della famiglia, Roberto di Clermont, sesto figlio di Luigi IX il Santo, incamerò, sposando nel 1279 Beatrice, figlia dell'ultima feudataria di quella regione, Agnese di Dampierre, e di suo marito Giovanni di Borgogna.

Il figlio di Roberto, Luigi I di Borbone, ottenne da Carlo IV nel 1327 il titolo ducale. Il nome rimase alla famiglia anche dopo la confisca del Borbonese fatta da Francesco I di Francia in seguito al tradimento del conestabile Carlo III di Borbone-Montpensier.

I rami in cui i Borbone si divisero nel Medioevo furono tre: il principale incominciato con Pietro I (1310-1356) si estinse quando la figlia di Pietro II di Borbone signore di Beaujeu, Susanna, ottenne da Luigi XII il diritto di succedere a tutti i beni dei genitori e sposò il cugino Carlo appartenente al ramo cadetto di Borbone-Montpensier. La terza linea risale a un nipote di Roberto, Giovanni di La Marche, il quale in seguito al matrimonio con la sorella dell'ultimo conte di Vendôme, Bouchard VII, fondò il ramo dei Borbone-Vendôme, che pervenne al trono di Francia con Enrico IV nel 1589, dando inizio alla dinastia reale dei Borbone di Francia.

Dal XVI secolo questa famiglia assurse a grande importanza e divenne una delle protagoniste della storia d'Europa: continuò con successo la lotta contro gli Asburgo incominciata dai Valois, completò l'unificazione della Francia e fino al 1848 si identificò quasi con la storia di questa.

A questa famiglia appartennero alcuni sovrani di eccezionale importanza quali Enrico IV e Luigi XIV.

La famiglia sopravvive in Francia col ramo degli Orléans, sorto con Filippo (1640-1701), secondogenito di Luigi XIII. I Borbone d'Orléans, dopo aver tenuto la reggenza di Francia (1715-1723) durante la minorità di Luigi XV, salirono al trono nel 1830 con Luigi Filippo, esponente delle tendenze liberali del tempo contro quelle reazionarie del ramo primigenio.

Con la morte di Enrico, conte di Chambord, ultimo rappresentante del ramo primigenio nel 1883, il ramo degli Orléans è rimasto pretendente al trono di Francia.

Linee collaterali minori dei Borbone furono quella dei Condé, derivata da Luigi I di Borbone-Condé, zio di Enrico IV, e quella dei Borbone-Conti, derivazione della precedente. Esponenti di entrambi i rami furono attivi sostenitori dell'opposizione nobiliare al tempo della Fronda. I più noti principi furono LuigiII di Borbone-Condé, detto il Gran Condé, e Luigi Enrico che fu primo ministro di Luigi XV. Il ramo dei Condé si estinse nel 1830 e quello dei Conti nel 1814. Altro ramo tuttora esistente, ma considerato illegittimo, è quello dei Borbone-Busset derivante da Luigi, vescovo di Liegi, morto nel 1482.

Un ramo breve ma famoso fu quello dei duchi di Vendôme-Mercoeur, incominciato da un figlio illegittimo di Enrico IV e di Gabrielle d'Estrées.





Rami collaterali

  • Borbone (Roberto, Conte di Clermont)

    • Borbone-La Marche (Giacomo I, conte di La Marche)

      • Borbone-Préaux (Giacomo I, signore di Préaux)

      • Borbone-Vendôme (Luigi I, conte di Vendôme)

        • Borbone-Montpensier (seconda casata) (Luigi, principe di La Roche-sur-Yon)

        • Borbone-Saint Pol (Francesco, conte di Saint-Pol)

        • Borbone-Condé (Luigi I, principe di Condé)

          • Borbone-Conti (Armando, principe di Conti)

        • Borbone-Francia (Enrico IV, Re di Francia)

          • Borbone-Vendôme (Cesare, duca di Vendôme, illegittimo)

          • Borbone-Orléans (prima casata) (Gastone, duca d'Orléans)

          • Borbone-Orléans (seconda casata) (Filippo I, duca d'Orléans (Acceduto al trono con Luigi Filippo)

            • Orléans-Braganza (Gastone d'Orléans, consorte Imperiale del Brasile)

            • Orléans-Galliera (Antonio d'Orléans, duca di Montpensier)

          • Borbone-Dombes (Luigi Augusto, duca del Maine, illegittimo)

          • Borbone-Penthièvre (Luigi Alessandro, conte di Tolosa, illegittimo)

          • Borbone-Spagna (Filippo V, re di Spagna)

            • Borbone-Parma (Filippo I, duca di Parma)

              • Borbone-Lussemburgo (Giovanni, granduca di Lussemburgo)

            • Borbone delle Due Sicilie (Ferdinando I delle Due Sicilie)

      • Borbone-Carency (Giovanni I, signore di Carency)

        • Borbone-Duisant (Filippo I, signore di Duisant)

    • Borbone-Montpensier (prima casata) (Luigi I, conte di Montpensier)

    • Borbone-Roussillon (Luigi, conte di Roussillon, illegittimo)

    • Borbone-Lavedan (Carlo, visconte di Lavedan, illegittimo)

      • Borbone-Malause (Enrico, barone di Malause)

      • Borbone-Basian (Gastone, barone di Basian)

    • Borbone-Busset (Pietro, barone di Busset, illegittimo)

Borbone di Francia

Stendardo della famiglia reale francese (il re aveva invece un drappo bianco)

Prima dell'insediamento in Francia dei Borbone, la famiglia reale era quella dei Valois, che durante le guerre di religione aveva perso molti territori, come la regione del Midi-Pyrénées. Questi fatti avevano tolto ai Valois molto consenso nell'opinione pubblica.

La dinastia borbonica s'insediò in Francia con Enrico IV, nel 1589, dopo la guerra dei tre Enrichi. Enrico di Borbone era il sovrano del piccolo regno della Navarra; discendente per linea maschile da Luigi IX di Francia, Enrico III, re di Francia, lo nominò suo erede, a discapito di Enrico di Guisa.

Enrico di Borbone, di fede ugonotta, per farsi accettare dai francesi dovette dichiararsi cattolico. In quell'occasione pronunciò la famosa frase «Parigi val bene una messa», per indicare la sua scarsa convinzione. Nel 1598, il re emanò il famoso editto di Nantes, che proclamava la libertà religiosa in Francia. Poco dopo divise l'ex regno in due parti, la parte meridionale andò alla Spagna, mentre quella settentrionale andò alla Francia: questo era il prezzo per la pace e la riconquista del sud della Francia.

Morì per mano di un fanatico religioso nel 1610, dopo 21 anni di regno. Gli successe il figlio, ancora bambino, Luigi XIII.

La dinastia dei Borbone manterrà il potere fino alla Rivoluzione francese e alla decapitazione di Luigi XVI (gennaio 1793), anche se dopo Napoleone ci furono altri due monarchi appartenenti a questa dinastia: Luigi XVIII e Carlo X.

Il più grande esponente di questa dinastia fu Luigi XIV, "il Re Sole", che regnò dal 1643 al 1715 e che fu artefice di una complessa politica militare, che accrebbe la potenza della Francia all'interno dell'Europa. Infatti la Francia, durante il suo regno, conquistò molti territori al Sacro Romano Impero, che perse nel 1697, con la pace di Rijswick fatta eccezione per la città di Strasburgo, prima città da lui conquistata. Miglior sorte ebbe la politica coloniale: oltre a potenziare le compagnie mercantili francesi, s'impadronì del Senegal. Con la guerra di successione spagnola (1701-1714), i Borbone si insedieranno anche sul trono di Spagna con Filippo V, nipote di Luigi XIV.







Borbone di Spagna

Altri rami della famiglia Borbone si stabilirono a partire dal XVIII secolo su troni stranieri. Il primo fu quello dei Borbone di Spagna. Capostipite Filippo V, nipote di Luigi XIV, il quale, nominato erede nel testamento di Carlo II, fu proclamato re di Spagna il 2 ottobre 1700; egli tuttavia fu riconosciuto dalle monarchie europee solo con i trattati di Utrecht e di Rastatt, che ponevano fine alla cosiddetta guerra di successione spagnola (1701-1714).

I sovrani di questa famiglia, il cui unico esponente ricco di personalità fu Carlo III (1759-1788, già sovrano fino al 1759 di Napoli e di Sicilia con il nome di Carlo di Borbone), attraversarono periodi burrascosi; due volte furono detronizzati (1808 e 1868), dovettero affrontare guerre civili (guerre carliste) e abbandonare la Spagna nel 1931 pur senza rinunziare ai propri diritti. Infatti i Borbone sono tornati sul trono con Juan Carlos I, figlio del pretendente Giovanni, che, designato dal 1969 come successore del generale Francisco Franco, è diventato re di Spagna nel 1975. Juan Carlos ha abdicato nel giugno 2014, dopo 39 anni di regno, in favore del figlio Felipe, che è divenuto nuovo re di Spagna col nome di Filippo VI.

Borbone - Due Sicilie

Un secondo ramo fu quello dei "Borbone della Real Casa delle Due Sicilie", fondato nel 1734 dal figlio di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese, il già citato Carlo di Borbone. Asceso quest'ultimo al trono di Spagna (1759) con il nome di Carlo III, dopo un governo a Napoli che passò alla storia per le sue riforme riparatrici di malanni secolari, gli succedette il figlio terzogenito Ferdinando IV di Napoli (III di Sicilia), che, tornò in possesso dei due Regni in seguito al Trattato di Casalanza firmato presso Capua del 20 maggio 1815, li unificò nel dicembre 1816 e assunse il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie e regnò lungamente fino al 1825, tranne che per due brevi interruzioni, sulla parte continentale del regno, nel 1799 (Repubblica Partenopea) e nel 1806-1815 (regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat).

A lui seguirono fino al 1860, anno in cui il Regno delle Due Sicilie fu annesso al Regno di Sardegna, Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859) e Francesco II (1859-60), ultimi sovrani che guidarono il regno meridionale d'Italia, prima dell'Unità.

La dinastia:

  • Carlo (1716 - 1788), Re di Napoli e della Sicilia dal 1734 al 1759

  • Ferdinando IV (1751 - 1825), Re di Napoli e III di Sicilia dal 1759 al 1815, diviene Re delle Due Sicilie col nome di Ferdinando I dal 1816 al 1825

  • Francesco I (1777 - 1830), Re delle Due Sicilie dal 1825 al 1830

  • Ferdinando II (1810 - 1859), Re delle Due Sicilie dal 1830 al 1859

  • Francesco II (1836 - 1894), Re delle Due Sicilie dal 1859 al 1860, quando viene esiliato

  • Alfonso (1841 - 1934), Conte di Caserta dal 1841, Capo della Real Casa e Duca di Castro dal 1894 al 1934

  • Ferdinando Pio (1869 - 1960), Duca di Calabria dal 1894 al 1934, Capo della Real Casa e Duca di Castro dal 1934 al 1960

  • Ranieri (1883 - 1973), Capo della Real Casa e Duca di Castro dal 1934 al 1973.

  • Ferdinando (1926 - 2008), Duca di Calabria dal 1934 al 1973, Capo della Real Casa e Duca di Castro dal 1973, sposa nel 1949 Chantal de Chevron-Villette (1925 - 2005)

  • Carlo (1963), Duca di Noto dal 1963 al 1973, Duca di Calabria dal 1973, sposa nel 1998 Camilla Crociani (1971). Ha avuto due figlie: Maria Carolina, Duchessa di Palermo (2003) e Maria Chiara, Duchessa di Capri (2005).

    I Re di Spagna di Borbone e altre casate europee, riconoscono come attuale Capo della Real Casa Borbone delle Due Sicilie il cugino S.A.R. il Principe Pietro (1968) Infante di Spagna e Duca di Calabria e la sua discendenza in linea maschile, avendo Carlo, Duca di Noto, solo discendenza femminile.

Borbone di Parma

Ultimo ramo sorto fu quello dei Borbone di Parma, di cui fu capostipite il figlio cadetto di Filippo V, don Filippo (1720-1765), il cui nipote Ludovico I dovette scambiare il Ducato di Parma col Regno di Etruria per l'imposizione di Napoleone Bonaparte nel 1801.

Spodestata anche da questo trono, la famiglia dei Borbone-Parma al Congresso di Vienna ottenne il Ducato di Lucca, in attesa di potere riottenere, alla morte di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, quello di Parma. Ciò si verificò nel 1847 con Carlo II che, dopo un periodo di regno travagliato, abdicò nel 1849. Il suo successore Carlo III fu ucciso nel 1854 e l'ultimo duca, il piccolo Roberto, fu rovesciato dalla rivoluzione del 1859 che portò all'unificazione italiana.

Il ramo prospera tuttora e, dal 1964, alcuni nipoti di Roberto sono Granduchi del Lussemburgo per il matrimonio avvenuto tra la granduchessa Carlotta del Lussemburgo e il principe Felice di Borbone-Parma.








Borbone del Lussemburgo

I Borbone del Lussemburgo sono un ramo cadetto dei Borbone di Parma, e sono sorti come ramo nel 1964, allorché Giovanni di Borbone - Parma, figlio della granduchessa Carlotta, è salito al potere nel Granducato del Lussemburgo nel 1964. Giovanni ha mantenuto il potere come granduca fino al 2000, allorquando ha abdicato in favore del figlio Enrico, che è attualmente il granduca regnante.

Borbone-Orléans

Ramo della famiglia generatosi da Filippo I di Borbone-Orléans, figlio minore del re di Francia Luigi XIII, e quindi fratello del Re Sole Luigi XIV. I membri di questa famiglia furono sempre vicini alla famiglia reale, fino a costituirsi in una sorta di dinastia ombra. Se Filippo II di Borbone-Orléans fu reggente durante la minore età di Luigi XV, all'epoca della Rivoluzione francese, l'allora duca di Orléans, Luigi Filippo, detto Filippo Égalité, fu l'unico aristocratico di sangue reale a sostenere attivamente la rivoluzione, fino al punto di votare a favore dell'esecuzione del cugino Luigi XVI, attirando così su di sé e sui suoi discendenti l'odio di una gran parte dei monarchici francesi. Egli stesso, tuttavia, venne condannato alla ghigliottina.

Nel 1830, a seguito della Rivoluzione di luglio che portò alla nuova cacciata di Carlo X, la casa d'Orléans divenne regnante con il "re borghese" Luigi Filippo, figlio di Filippo Égalité: egli regnò come monarca costituzionale, con il titolo di re "dei Francesi" e non più "di Francia", ma fu costretto ad abdicare a seguito della Rivoluzione del 1848. Tuttora i suoi discendenti, fiorenti, sono i pretendenti al trono di Francia.

Linee minori

  • Borbone-La Marche (estinta)

  • Borbone-Montpensier (estinta)

  • Borbone-Condé (estinta)

  • Borbone-Conti (estinta)

  • Borbone-Orléans-Braganza (chiamata Casa di Orléans-Braganza)

  • Borbone-Orléans-Galliera (morganatica; chiamata Casa di Orléans-Galliera)

  • Borbone-Siviglia

  • Borbone-Busset (illegittima)

  • Borbone-Vendôme (illegittima; estinta)

  • Borbone del Maine (illegittima)

  • Borbone-Penthièvre (illegittima)




Stemma dinastia Borbone Francia


Borbonese




Stendardo della famiglie reale Borbone Francese





Stemma della Casa Reale Borbone di Spagna




Stemma Borbone delle due Sicilie




Stemma Borbone -Parma






Borbone-Orléans)


ELENCO DEI SOVRANI BORBONE DELLE DUE SICILIE



Il seguente è un elenco cronologico dei monarchi del Regno delle Due Sicilie dall'unificazione dei regni di Napoli e di Sicilia all'unità d'Italia.

Dopo la caduta di Napoleone e la fine del Regno di Napoli napoleonico nel 1815, si ebbe il periodo detto Restaurazione in cui molte famiglie detronizzate dagli effetti della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche tornarono sul trono, tra queste anche ai Borbone delle Due Sicilie, che erano rimasti a regnare in Sicilia, fu concesso di tornare a regnare anche sul regno di Napoli. Nel dicembre 1816 fu proclamato il Regno delle Due Sicilie, derivante dalla fusione dei due stati precedenti. Per sancire l'unione definitiva dei due regni il re Ferdinando IV di Napoli (e III di Sicilia) scelse di farsi chiamare Ferdinando I delle Due Sicilie. Anche il nome della casata reale venne emendato per riflettere il cambiamento.

Anche se il Regno delle Due Sicilie nacque solo nel XIX secolo, dopo il Congresso di Vienna nel 1814-15 e degli editti del re borbonico Ferdinando IV, le cosiddette "Due Sicilie" (la "Sicilia Ulteriore", ovvero il Regno di Sicilia propriamente detto, e la "Sicilia Citeriore", nota informalmente come Regno di Napoli e comprendente tutto il Mezzogiorno) erano già state unite in periodi diversi sotto lo stesso sovrano, pur conservando diverse amministrazioni (in maniera simile ai sovrani inglesi della Casa Stuart, duplicemente Re d'Inghilterra e di Scozia).



Borbone delle Due Sicilie

Sovrano

Stemma

Regno

Matrimonio
Discendenza

Diritto di successione

N.


Precedenti al Trattato di Casalanza

Vedi Sovrani di Napoli, Sovrani di Sicilia

Ferdinando I
(1751–1825)

Ferdinand i twosicilies.jpg

Great Royal Arms of theTwo Sicilies.svg

12 dicembre 1816

(1) Maria Carolina d'Austria
2 figli e 5 figlie superstiti
(2)
Lucia Migliaccio (morganatica)
Nessuno

Figlio di Carlo VII
(Erede designato di Napoli e Sicilia)
fino al 1816
Ferdinando IV (Napoli) & III (Sicilia)

[1]


4 gennaio 1825


Francesco I
(1777–1830)

Francis1januarius.jpg

Great Royal Arms of theTwo Sicilies.svg

4 gennaio 1825

(1) Maria Clementina d'Austria
1 figlia superstite
(2)
Maria Isabella di Spagna
6 figli, 6 figlie

Figlio di Ferdinando I
(Prossimità di sangue)

[2]


8 novembre 1830


Ferdinando II
(1810–1859)

Great Royal Arms of theTwo Sicilies.svg

8 novembre 1830

(1) Maria Cristina di Savoia
1 figlio
(2)
Maria Teresa d'Austria
5 figli e 4 figlie superstiti

Figlio di Francesco I
(Primogenitura maschile)

[3]


22 maggio 1859


Francesco II
(1836–1894)

Francesco II of the Two Sicilies.JPG

Great Royal Arms of theTwo Sicilies.svg

22 maggio 1859

Maria Sofia di Baviera
1 figlia

Figlio di Ferdinando II
(Primogenitura maschile)

[4]


13 febbraio 1861




In seguito all'impresa dei Mille il Regno delle Due Sicilie venne annesso al neonato Regno d'Italia, con due plebisciti, nel 1861.






Leggi di successione che regolano la Casa Borbone Due Sicilie e la loro dinastia



La Costituzione del Regno delle Due Sicilie promulgata da re Ferdinando II con l'atto sovrano del 10 gennaio 1848, ripristinata da re Francesco II con Real Proclama del 28 giugno 1860, all'articolo 70 espressamente recitava: “L'atto solenne per l'ordine di successione alla corone dell'Augusto Re Carlo III del 6 di ottobre 1759, confermato dall'Augusto Re Ferdinando I nell'articolo 5 della legge degli 8 di dicembre 1816, gli atti sovrani del 7 di aprile 1829, del 12 di marzo 1836, e tutti gli atti relativi alla Real Famiglia rimangono in pieno vigore”. Pertanto tale articolo 70 sintetizzò e riconfermò quale fosse il “corpus” delle Leggi dinastiche borboniche (comprendenti sia quelle della Real Casa vera e propria, sia quelle della dinastia, con la successione al Trono), ovvero: la detta Prammatica del 1759, l'articolo 5 della Legge dell'8 dicembre 1816 (Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie), l'atto sovrano del 7 aprile 1829, e l'atto sovrano n. 3331 del 12 marzo 1836.

Nella detta Prammatica del 1759 la successione dinastica venne stabilita quindi secondo i seguenti quattro punti fondamentali:

  • 1) discendenti maschi di Ferdinando (il futuro Ferdinando I Re del regno delle Due Sicilie);

  • 2) in mancanza di discendenti maschi di Ferdinando, la successione deve passare attraverso ognuno degli altri figli ultrogeniti di Carlo di Borbone, secondo la linea (ovvero i principi Gabriele, la cui discendenza è esclusa dalla R. Casa, Antonio e Francesco Saverio, che però non ebbero discendenti);

  • 3) mancando gli eredi maschi la successione deve passare all'erede femmina più vicina all'ultimo Re (o suo erede);

  • 4) nel caso in cui mancasse anche l'erede femminile, la successione deve passare agli eredi dei fratelli di Carlo di Borbone, padre di Ferdinando, ovvero alla discendenza dell'Infante don Filippo, Duca di Parma o, mancando questi, l'Infante Don Luigi Antonio (1727-1785) (la cui discendenza si estinse). Ma se il Re di Spagna o il Principe delle Asturie, suo erede diretto alla Corona di Spagna, avesse ereditato la sovranità italiana, doveva immediatamente rinunciarvi in favore del prossimo Principe in linea di successione.

L'articolo 5 della Legge dell'8 dicembre 1816 (Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie), voluta da re Ferdinando I, aveva confermato semplicemente la citata Prammatica, recitando infatti: “La successione nel regno delle Due Sicilie sarà perpetuamente regolata colla legge del nostro augusto genitore Carlo III, promulgata in Napoli nel dì 6 di ottobre 1759.” L'atto sovrano del 7 aprile 1829, al primo comma, invece, fu quello in cui Francesco I prescrisse formalmente come: “Nel Regno delle Due Sicilie i figliuoli e le figliuole del Re, i suoi nipoti e pronipoti dell'uno e dell'altro sesso discendenti da maschio, e finalmente le sorelle, gli zii, e le zie del Re, avranno bisogno del precedente sovrano beneplacito per contrarre matrimonio, qualunque fosse la loro età. Il difetto del sovrano beneplacito renderà il matrimonio non produttivo di effetti politici e civili”, mentre con l'atto sovrano n. 3331 del 12 marzo 1836, al secondo comma, il re Ferdinando II precisò che: “Non saranno considerati legittimi e capaci di produrre effetti politici e civili i matrimoni de'componenti della Real Famiglia che non sieno preceduti da un nostro beneplacito da accordarsi loro in forma di decreto”. Quindi i matrimoni dei Principi privi di tali assensi matrimoniali erano e sono privi di diritti dinastici.

Inoltre bisogna aggiungere che titoli della R. Casa delle Due Sicilie vennero regolati dall'Atto Sovrano n. 594 del 4 gennaio 1817 con il quale Re Ferdinando I delle Due Sicilie stabilì i titoli dinastici per i Principi Reali delle Due Sicilie, stabilendo espressamente che i predetti titoli: “.... saranno trasmissibili ai loro figliuoli primogeniti (degli originari concessionari, n.d.r.), ciascuno nella propria linea, ed a tutti i loro discendenti, di maschio in maschio, colla inalterabile prerogativa del sesso e del grado; di modo che se del caso non avessero figli maschi o che la loro discendenza di maschi discendenti de' maschi venga a cessare, neanche le figliuole primogenite possano portare alcuni dei titoli anzidetti, ma resterà estinto nella persona dell'ultimo maschio discendente, e tornerà a disposizione del Sovrano che si troverà allora sul Trono”. Infine Re Francesco II, in data 18 novembre 1887, riconfermò che il titolo di “Duca di Calabria” , quello di “Duca di Noto” e quello di “Duca di Castro” non sarebbero mai stati da intendersi come titoli trasmissibili per primogenitura di sangue, ma come distintivi rispettivamente del Capo della Nostra Reale Famiglia delle Due Sicilie, del suo successore immediato quale Capo della Famiglia, e del figliuolo primogenito di quest'ultimo, o di chi ne terrà il luogo quale presunto futuro Capo della famiglia.

In sintesi, possiamo quindi indicare come la successione al Trono della Dinastia del Regno delle due Sicilie è articolata in: I) ordine di successione al trono (che abbiamo visto); II) divieto di successione in favore di un Re di Spagna o di un Principe delle Asturie (erede al trono spagnolo) che sia già tale o che tale debba essere dichiarato (ovvero che sia già sul trono spagnolo, che debba essere incoronato) obbligo di ottenere il sovrano beneplacito per contrarre matrimonio, per tutti i figli del Re, i suoi nipoti e pronipoti dell'uno e dell'altro sesso discendenti da maschio, e finalmente le sorelle, gli zii, e le zie del Re; IV) obbligo di rispettare i titoli dinastici.









I regnanti (1816-1861)

Ferdinando I delle Due Sicilie (1816-1825) già Ferdinando IV di Napoli (1759-1806 e 1815-1816) e Ferdinando III di Sicilia (1759-1816)

  • Francesco I delle Due Sicilie (1825-1830)

  • Ferdinando II delle Due Sicilie (1830-1859)

  • Francesco II delle Due Sicilie (1859-1861)

I pretendenti al trono (1861-1960)

In seguito al Risorgimento, il Regno delle Due Sicilie fu annesso ai domini sabaudi e, quindi, al Regno d'Italia. Nonostante ciò, la Casa di Borbone non rinunciò al diritto di pretensione.

Immagine

Nome

Nascita

Morte

Pretensione

Relazione con il predecessore

Francesco II of the Two Sicilies.JPG

Francesco II
Già
Re del Regno delle Due Sicilie dal 1859

16 gennaio 1836

27 dicembre 1894

13 febbraio 1861
al
27 dicembre 1894


S.A.R. il Conte di Caserta.jpg

Alfonso

28 marzo 1841

26 maggio 1934

27 dicembre 1894
al
26 maggio 1934

Fratellastro

Ferdinando Pius.jpg

Ferdinando Pio

25 luglio 1869

7 gennaio 1960

26 maggio 1934
al
7 gennaio 1960

Figlio

Pretendenti al trono oggi

Di diritto il pretendente al trono delle due Sicilie è il ramo cosiddetto spagnolo, di cui il capo della Casa è S.A.R. Pietro di Borbone delle due Sicilie.

Infatti egli è in linea con le secolari leggi di successione di Casa Borbone due Sicilie, e col codice legislativo dell'ex Regno delle Due Sicilie, che privilegiano unicamente la linea maschile, rispetto altre linee che hanno invece solo eredi femmine.

La posizione del ramo cosiddetto spagnolo è infatti sostenuta dalla monarchia spagnola, da S.M. Felipe VI (attuale re di Spagna), cugino dei principi Borbone Due Sicilie, da Costantino II di Grecia e da Simeone II di Bulgaria, dopo la pronuncia unanime di una commissione di Stato che, avendolo riconosciuto nel 1983 come Capo della Casa, lo ha nominato Infante di Spagna e Cavaliere del Toson d'Oro.

Altri autorevoli pareri internazionali in linea con il Consiglio di Stato del Regno di Spagna sono stati espressi in quattro rapporti pubblicati, sempre in Spagna, dal Ministero della Giustizia, dalla Real Academia de Jurisprudencia y Legislación, dall’Istituto Salazar y Castro del Consiglio Superiore delle Ricerche Scientifiche e dal Ministero degli Affari Esteri.



Pretendenti Borbone Due Sicilie



Immagine

Nome

Nascita

Morte

Pretensione

Relazione con il predecessore

Infante Alfonso de Borbon.png

Alfonso Maria

30 novembre 1901

3 febbraio 1964

7 gennaio 1960
al
3 febbraio 1964

Nipote di Ferdinando Pio (figlio del fratello Carlo Tancredi)

Calabria-Barcelona.jpg

Carlo Maria

16 gennaio 1938

5 ottobre 2015

3 febbraio 1964
al
5 ottobre 2015

Figlio

Pedro di Calabria (http---www.newtuscia.it-2018-04-06-visita-viterbo-caprarola-del-principe-pedro-borbone-gran-maestro-dellordine-costantiniano-s-giorgio-).jpg

Pietro

16 ottobre 1968

Vivente

5 ottobre 2015
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